Finalmarina

Finalmarina fu comune autonomo fino al 1927 quando venne accorpato a Finale Pia e Finalborgo per costituire l’odierno comune di Finale Ligure.

Finalmarina fu limitata nel suo sviluppo territoriale fino alla seconda metà del XVI secolo a causa dei vincoli imposti tra il 1250 e il 1252 dagli statuti del Marchesato di Finale. 
Con la dominazione spagnola, lungo tutto il XVII secolo, Finale Marina conobbe il periodo di massima espansione, con notevole sviluppo del commercio e dell’economia. 

Il rione si estende in riva al mare, dal Capo Caprazoppa ai contrafforti di Castelfranco. Il suo impianto urbanistico è articolato su tre schiere di abitazioni parallele al litorale; la prima struttura urbana risale al XV sec. Ma fu solo nel Seicento, con la presenza spagnola, che l’abitato conobbe una notevole espansione. 

Piazza Vittorio Emanuele II, l’antica “Platea Magna”, è il centro della Marina. Nata come scalo marittimo commerciale nel periodo tardomedievale, è delimitata a monte da un porticato quattrocentesco sul quale si sovrappongono i palazzi Ferri (a ponente) e Mendaro ( a levante), con bella meridiana. Verso il mare si eleva l’arco dedicato a Margherita di Spagna, figlia di Filippo IV; progettato dall’architetto finalese Sebastiano Bocciardo fu eretto nel 1666 per onorare il passaggio dell’infanta di Spagna da Finale in viaggio verso Vienna per lo sposalizio (in realtà erano già cooniugi per procura) con Leopoldo I d’Austria. L’arco fu voluto dall’allora governatore del Marchesato di Finale Diego Alverado, cavaliere dell’ordine di Calatrava. 

L’altra piazza importante di Marina è dedicata a S. Giovanni Battista; qui sorge l’omonima Basilica, iniziata nel 1619 e consacrata nel 1675. E’ una delle più belle chiese della Liguria; la tradizione ne attribuisce il progetto al Bernini, in realtà è opera di maestranze locali. Presenta una movimentata facciata , completata solo nel 1762 , con frontespizio di Nicolò Barella. Bartolomeo Bagutti realizzò gli stucchi e le statue raffiguranti i SS. Pietro e Paolo, la Speranza e la Fede. 
La cupola , alta 24 metri, fu disegnata dal Barella col concorso degli architetti Cantone e Tagliafico. 
L’interno a croce latina è caratterizzato da grande armonia. Le tre navate sono divise da due file di colonne binate. Quella centrale è stata decorata dal pittore Giuseppe Passano con episodi della vita di S. Giovanni Battista fra schiere di angeli; quelle laterali, che ospitano dodici Cappelle, furono decorate dal pittore Giacomo Picco con motivi architettonici. L’altare maggiore (1767) è intarsiato di marmi policromi; le tribune sui lati del presbiterio furono sistemate nel 1806. Il pulpito è opera dello scultore genovese Pietro Ripa, mentre l’organo, realizzato dai Bernasconi di Varese, fu collocato sulla cantoria nel 1904. 
Il presbiterio è decorato dagli affreschi che il pittore savonese Gerolamo Brusco eseguì negli anni 1807-1808; essi rappresentano il Battesimo di Gesù, S. Giovanni Battista che predica sulle rive del Giordano e la Gloria del Precursore. Sempre opera dello stesso pittore è l’immagine con il santo titolare della chiesa, nel finestrone cieco dell’abside. 

La cappella di S. Anna presenta affreschi di G.B. Merano del 1693 e di Domenico Bocciardo; quella dell’Immacolata Concezione ha splendide composizioni di marmi policromi, affreschi di G.B. Merano e statue di G.B. Villa. Il dipinto con S. Erasmo e S. Nicolo (ubicato nella seconda cappella della navata destra) reca nella parte inferiore un’interessante veduta della Marina e del territorio finalese nel Seicento. 

Maestosi palazzi adornano le piazze e le strade di Finalmarina. Palazzo Buraggi (fine del XVI sec.), sito in via Concezione, presenta facciate spartite da allungate lesene e capitelli corinzi. All’interno, lungo lo scalone monumentale, presenta busti marmorei. Il palazzo ospitò nel 1702 il sovrano Filippo V di Spagna. In via C. Colombo vi è palazzo Locella del XVI sec., con sovraporta in ardesia raffigurante l’Annunciazione; poco oltre vi è la chiesa di S. Maddalena de Pazzi, un tempo sede dell’oratorio della Confraternita dei Neri. Chiude il centro storico sul lato di levante l’arco di Carlo Alberto di Savoia, edificato nel 1836 per celebrare l’inizio dei lavori al traforo della Caprazoppa, come riportato nella parte superiore del manufatto. Subito oltre vi è la fortezza di Castelfranco: innalzata dalla Repubblica di Genova nel 1365 in funzione anticarrettesca, nel Seicento venne modificata e circondata da altre fortezze spagnole, oggi demolite. 
In via Anton Giulio Barrili vi sono i palazzi Buraggi, Battaglieri Cosmelli e Grossi; in via Roma i palazzi Rossi e Malvasia, con bel portale in pietra nera e finestre dipinte. Splendido il palazzo De Ferrari, durante l’Ottocento di proprietà dei Drione, con un sontuoso atrio-scala adorno di busti marmorei. A levante della Basilica di S. Giovanni si erge il palazzo Bonora; alcuni dipinti in facciata ricordano i commerci via mare esercitati dalla famiglia nei secoli scorsi. All’inizio di via Emanuele Rossi vi è Palazzo Prasca ( XVIII se.) che presenta decorazioni in stucco in stile barocchetto genovese. 
Poco oltre si trova un altro palazzo Ruffini; da questo casato tra origine Jacopo Ruffini, che si suicidò ventenne in carcere a Genova per non tradire i propri compagni mazziniani. 
In via Tommaso Pertica vi sono altri due palazzi Buraggi, uno ospita oggi il Municipio; il palazzo di fronte fu donato alla città nel Settecente dall’abate Ruffini e divenne ospedale ed ospizio. 
Proseguendo in via Pertica si incontra a destra il palazzo Burone – Lercari; in via Ghiglieri prosèettano gli affacci monumentali del palazzo De Raymondi e del palazzo Ghiglieri, sede in passato di un prestigioso istituto scolastico retto dai Padri Barnabiti. 

L’ottocentesco teatro Camillo Sivori fu progettato dall’ingegnere Giorgio Finocchio; collaborarorno alle decorazioni artisti quali Antonio Brilla e Luigi Baroni. Le scenografie sono opera di Mario e Giuseppe Moscino mentre il sipario è del pittore Giovanni Quinzio. Con tre ordini di palchi e platea, ha una capienza totale di 400 persone. Camillo Sivori era un violinista finalese allievo di Niccolò Paganini. Attualmente il teatro è chiuso al pubblico per inagibilità. 

La chiesa di San Francesco con annesso convento dei Padri Cappuccini è posta sulla via che porta a Finalborgo. Fu eretta nel 1582 sul sito dell’antica Pieve del Finale. La chiesa venne totalmente ricostruita nel secondo dopoguerra. All’interno opere di C.F. Navaloni, di S. Fedele da Sigmaringa, di G.B. Milano. 
La Pieve del Finale, monumento paleocristiano e altomedioevale, è stata messa in luce da scavi archeologici tra il 1940 e il 1945. Si trova esattamente sotto l’attuale Chiesa dei Padri Cappuccini e segna la località “ad fines” ove convennero da epoca remota gli abitanti dei dintorni per darsi un’organizzazione comune. Dedicata a S. Giovanni Battista, fu per secoli la chiesa battesimale del Finale. Essa presenta una grande aula rettangolare absidata e si sovrappone a livelli d’uso di età imperiale romana (I-IV secolo). Alcuni reperti suggeriscono, infatti, che la chiesa primitiva sarebbe sorta sull’area di un abitato romano. Gli scavi della Pieve hanno riportato alla luce l’altare in muratura, la vasca battesimale, un’iscrizione funeraria (epigrafe di Paula) con una data precisa (517 d.C.), i resti della “schola cantorum” – con un pavimento in cocciopesto -, due tombe del IV e V secolo e i pilastri del successivo allargamento a tre navate (VII o VIII secolo). 

 

*********************************************************************************************

FONTE: VISITE GUIDATE-ESCURSIONI-TURISMO-SCOLASTICO, “LA NOSTRA LIGURIA”, 

Valerio Peluffo Guida turistica:  

E’ possibile approfondire la conoscenza dei centri storici di Finalmarina, Finalborgo e Noli, e delle antiche borgate che compongono gli abitati di Verezzi e Varigotti partecipando ad escursioni e visite guidate rivolte a gruppi di lingua italiana o straniera. L’offerta rivolta al turismo scolastico comprende numerose attività didattiche, percorsi guidati e laboratori. 

PERCORSI GUIDATI ED ESCURSIONI
 Partecipando alle visite guidate sarà possibile non solo approfondire la conoscenza dell’ambiente naturale e dei centri storici descritti in questo libro, ma anche accedere ad ambienti di particolare interesse. Tra essi: il Teatro Aycardi a Finalborgo, torri, castelli (Castelfranco, Castel Gavone, Castel San Giovanni a Finale, il Castello di Noli) chiese dalla storia millenaria (San Paragorio a Noli, San Lorenzo vecchio a Varigotti, la Pieve del Finale..). 

VIAGGI DI ISTRUZIONE PER LE SCUOLE
 Il territorio e le località descritte nel volume costituiscono ottime mete per i viaggi di istruzione delle scuole di ogni ordine e grado, spaziando dall’incontro con i pescatori agli splendidi castelli, dai percorsi di trekking alle suggestive grotte.  Tra le proposte: 

– attività didattiche legate all’ambiente marino (Costruiamo l’acquario mediterraneo, Alla scoperta dei quattro ambienti marini…) 
– percorsi guidati nella vegetazione costiera (Il sentiero dei cinque sensi…) 
– laboratori didattici dedicati alla preistoria presso il Museo archeologico 
– percorsi storici (Una giornata con gli antichi romani, Noli V Repubblica Marinara…) 
– percorsi guidati storico-artistici (Finalborgo, alla ricerca degli animali nascosti…)