FINALPIA – ALTOPIANO DELLE MANIE – VERZI

ITINERARIO: FINALPIA – LOC. MONTE – ARMA DELLE MANIE – VIA JULIA AUGUSTA – VERZI – FINALPIA

Percorso in auto (da stazione FF SS di Finale Ligure): si percorre la Strada Statale SS1 (via Aurelia) in direzione Savona per 1,6 Km, fino al bivio (poco prima della galleria) con la Strada Provinciale SP8 (via Calvisio). Proseguire per 350 m fino a raggiungere Piazza Abbazia sulla destra. Qui si parcheggia.

Classificazione: percorso di interesse storico, naturalistico e geologico – livello medio.
Dal Santuario Santa Maria di Finalpia, incominciano due itinerari facenti parte della rete escursionistica ligure, “Sentiero Liguria”: “Pia – Arma delle Manie” segnato con un triangolo vuoto rosso e “Pia – Verzi – Colla di Magnone” tracciato con un rombo vuoto rosso. Noi abbiamo scelto di fare il primo all’andata e parte del secondo al ritorno, compiendo così un anello panoramico. Nel dettaglio, l’itinerario si sviluppa inizialmente in direzione Est-Sudest sino a località Monte, quindi vira a Nord-Nordest sino all’Altopiano delle Manie, volge a Nordovest entrando nella Via Julia Augusta e infine, dalla Valle Ponci, si mantiene a Sud-Sudovest fino al ritorno.

Durata: 4 ore             Lunghezza: 11,5 Km             Dislivello: 280 m

ITINERARIO PRIMA PARTE: Finalpia – Loc. Monte – Arma delle Manie.

SEGNAVIA: triangolo vuoto rosso. 

Sentiero ben segnalato, facilmente percorribile, andata per lo più in salita (semplice). Sul tracciato sono presenti alcuni riferimenti con cartellonistica verticale. 
Dalla piazza della Chiesa si risale lungo “via Asilo” fino allo sbarramento per le biciclette, quindi si prende la strada asfaltata in salita per le Manie (SP45), si supera il primo curvone e si gira a sinistra dopo 50 m e si inizia un‘agevole ascesa in direzione Sudest che raggiunge località “Monte”. 
In questa prima parte di percorso, lunga circa 600 m, si può ammirare la Madonnina protettrice di Finalpia recante la scritta ”Sorridi dal Monte o bella Maria e placa le onde ai figli di Pia” e si può godere di un magnifico panorama sulla vallata di Finalpia e Finalmarina fino al mare, sulla Caprazoppa e, più in lontananza, sull’imponente Monte Carmo. 
Nel dettaglio, dopo 450 m di sentiero, si incontra una stradina asfaltata che bisognerà percorrere per 150 m fino a raggiungere la Chiesa di Sant’Antonio in località Monte. Poco oltre di essa, potrete ammirare una splendida vista questa volta su Varigotti e Punta Crena. Nel piccolo piazzale della chiesa è sita una fontanella dove è possibile dissetarsi. 
Appena prima della Chiesa di Sant’Antonio, inizia un percorso in leggera salita che attraversa il caseggiato: lo si sceglie e si prosegue dritto al trivio che subito si trova, ignorando perciò le due vie laterali. 
Si continua quindi la leggera ascesa percorrendo una via panoramica lunga più di 1 Km che, attraversando i caratteristici oliveti della nostra terra, raggiunge un importante bivio: andando dritto, si prosegue per la frazione di “Verzi”; prendendo la salita a destra, invece, si raggiunge velocemente l’Altopiano delle Manie in circa 700 m. Noi abbiamo scelto questa seconda opzione. 
Arrivati all’Altopiano delle Manie, si ritrova la SP45 abbandonata all’inizio dell’itinerario e, questa volta, la si percorre per 1,4 Km fino a trovare la chiesa sconsacrata delle Manie. Qui si attraversa la strada provinciale e si sceglie la stradina in discesa. 
Si continua sulla stretta asfaltata fino a raggiungere il ponticello e la “Chiesa di San Giacomo”. Sulla facciata della Chiesetta sono presenti una lastra in marmo a ricordo di alcuni reduci di guerra della zona ed una meridiana risalente al 1848. 
L’ultimo tratto è una stretta strada che in 300 metri porta ad un “piazzale”. La breve via in discesa che qui si incontra sulla sinistra porta all’Arma delle Manie: il grande antro, in parte chiuso al pubblico per la presenza di scavi archeologici, è contornato dalla presenza di resti di vecchi mulini e strumenti di lavoro. 
Attraversata l’imponente grotta, si possono raggiungere due siti d’arrampicata della zona, iniziando una discesa abbastanza ripida ed impegnativa di circa 250 m: la falesia “Museo dell’Uomo” ed il “Monolocale”. Quest’ultimo trae il suo nome dalla piccola ma profonda cavità che ivi si trova

Tornati al bivio per l’arma, si può proseguire per la seconda parte dell’itinerario o percorrere a ritroso il tragitto fatto fino al punto di partenza. Noi abbiamo preferito continuare.

ITINERARIO SECONDA PARTE: Arma delle Manie – Via Julia Augusta e Ponti Romani – Verzi – Finalpia.

SEGNAVIA: due quadrati rossi.

Sentiero ben segnalato, largo e facilmente percorribile. Questo percorso risulta frequentato dagli amanti delle escursioni a cavallo. Esso risulta molto utilizzato anche dai bikers.
In corrispondenza del bivio che porta all’Arma delle Manie, la stretta stradina dalla quale siamo arrivati prosegue in direzione Nord, perdendo l’asfalto. Si inizia quindi una leggera discesa che terminerà collegandosi con la Via Julia Augusta, famosa per i suoi cinque “Ponti Romani”. Con questo itinerario ne incontreremo tre.
Nel dettaglio, si deve prendere la via indicata a sinistra all’incrocio che subito incontriamo e bisogna mantenersi per 1,5 Km circa sulla larga sterrata che, lentamente, vira da Nord a Ovest, fino a trovare l’incrocio con la Via Julia Augusta che attraversa la Valle Ponci. Arrivati all’incrocio, si svolta a sinistra e si procede in direzione Sud. Qui cambia nuovamente il segnavia.

SEGNAVIA: un pallino rosso.

Sentiero ben segnalato, largo e facilmente percorribile. Questo percorso risulta frequentato dagli amanti delle escursioni a cavallo. Esso risulta molto utilizzato anche dai bikers.
Subito dopo aver preso la deviazione, sorge l’ancora ben conservato “Ponte delle Voze” o “Ponte Muto”, il terzo dei cinque ponti e, dopo poche centinaia di metri si incontrano i resti del quarto ponte, il “Ponte Sordo”. Si prosegue per circa 700 m fino a raggiungere l’ultimo dei cinque ponti, quello meglio conservato ed ancora carrabile, “il Ponte delle Fate” . Esso è stato restaurato nel 1938 e presenta una finezza tecnica nell’uso di massi (in pietra del Finale) ad incastro, sagomati finemente nel loro punto di incontro con l’arco a tutto sesto. Il nome del ponte deriva dalla omonima “Grotta delle Fate”. 
Superato il Quinto Ponte, si prosegue sulla sterrata costeggiando dapprima l’imponente palestra di roccia a cielo aperto, la “Rocca di Corno”, per ritrovare infine l’asfaltata. Appena prima di arrivare all’incrocio, affianco alla sterrata e alla propria destra, sorge il Menhir del “Idolo di Pen”. Si prosegue in salita e si raggiunge la frazione di “Verzi”.
Si attraversa tutto l’abitato pre-medioevale (volendo è possibile effettuare una breve deviazione per una visita alla “Chiesa di San Gennaro”, dal cui piazzale si gode anche di una bella vista panoramica) fino a raggiungere il cimitero di Verzi. Dal cimitero, cambia ancora il segnavia ed inizia un percorso in leggera discesa che ci ricondurrà a Finalpia, dove siamo partiti.

SEGNAVIA: rombo vuoto rosso.

Sentiero segnato, facilmente percorribile, tutto in leggera discesa. Questo percorso, risulta frequentato dagli amanti delle escursioni a cavallo.
Come anticipato, l’ultimo tratto dell’itinerario inizia dal cimitero di Verzi. Difronte ad esso, infatti, si apre un bivio: si abbandona l’asfaltata prendendo la via in discesa; si ignora invece, la stradina sterrata tutta a sinistra.
Questo pezzo finale lungo all’incirca 1,8 Km, offre una bella vista sul finalese (lato Pia): in basso, verso mare, Calvisio, Pia e Marina; di fronte a noi, Calvisio Vecchia e San Bernardino.
Arrivati a metà discesa circa, si confluisce momentaneamente in una stradina asfaltata, quella di “Vico Riparo”: bisognerà restare su essa per 150 m ed abbandonarla una volta ritrovata la deviazione per il sentiero.

Ritrovato il sentiero si continua a scendere per circa 700 m, fino a raggiungere il curvone della SP45 che avevamo percorso in principio. Dalla curva, si ritrovano facilmente via Asilo e Piazza Abbazia, da dove siamo partiti.

PUOI SCARICARE LA TRACCIA GPS DELL’ITINERARIO QUI:

(Come scaricare tracce GPS).

FILE.gpx               FILE.tcx  

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