24H DI FINALE LIGURE

Lunghezza: 11 Km             Dislivello: circa 300 m             Livello: Medio

Mi sono deciso: metto il percorso della 24H di Finale fra le escursioni MTB. 
Qualcuno potrà non essere d’accordo, ma da quando ho accompagnato su questo tracciato dei ragazzini e ho visto che pure loro riescono a percorrerlo quasi tutto senza difficoltà… e divertendosi, non trovo più motivo di considerarlo così ostico. 
Certamente alla prima esperienza su questo percorso i pedalatori meno avvezzi a certi tratti rocciosi o ripidi potranno avere qualche timore, ma con il giusto approccio e qualche spiegazione tecnica si possono affrontare, altrimenti si scende e si cammina (oppure si torna indietro… peccato…)” 
Nel 1999 sull’Altopiano delle Mànie è nata l’avventura della 24H di Finale: si tratta di una corsa che impegna i ciclisti su un circuito che viene affrontato dalle squadre (da 4, 8 o 12 membri) come una staffetta per 24 ore ininterrotte… o quasi; alcune squadre preferiscono non essere così attive durante la notte (per vari motivi…. dormire o mangiare o….guardare gli altri!). Non solo a squadre: forse non dal primo anno, ma da un certo punto in poi, qualcuno ha voluto mettersi in gioco singolarmente, senza squadra. Dapprima questi “titani” pedalavano per parecchie ore, ma non facevano certamente tutto il giro dell’orologio… Ma come un po’ in tutte le discipline i superdotati (o i matti) ci sono: ecco quindi che nacque la categoria SOLO e da qualche anno anche la squadra da 2; addirittura la disciplina SOLO è diventata talmente frequentata che si tengono i campionati del mondo e l’Altopiano delle Mànie, dopo averne avuto già uno qualche anno fa, ospiterà anche l’edizione del 2017″. 

Durante gli anni il percorso è cambiato varie volte, ma attualmente è abbastanza “fermo”: a parte alcune varianti nella zona di partenza e arrivo, si gira sullo stesso anello almeno da 6 anni. 

“Si parte dai prati retrostanti il Ristorante Ferrin, dove durante la gara si trovano il palco, la zona di cambio per i bikers, l’area espositiva, il tendone per i pasti e una parte dell’immensa area di accampamento degli atleti. 
Dopo un giro intorno a questi prati (e durante la gara vera e propria anche un passaggio all’interno del campeggio Terre Rosse) si attraversa la strada bianca che conduce verso Capo Noli: inizia una serie di divertenti sali-scendi all’interno dei boschetti di lecci dell’altopiano affacciandosi e oltrepassando qua e là a strade asfaltate, rasentando un altro campeggio, attraversando un’area dedicata al tiro con l’arco (state attenti, a volte lo usano e in bici siamo ospiti!). Dopo qualche Km si ritorna nei pressi dei prati da dove siamo partiti proprio dove si pedalerà sulla strada sterrata; dopo averla percorsa per meno di un Km, nei pressi dei vigneti di Cian di Feru, si svolta a destra e inizia la seconda parte, ora quasi tutta nella macchia mediterranea. 
Qui ci sono i tratti più rapidi ma anche più panoramici: in molti punti ci si fermerà ad ammirare il mare e la costa, ognuno di noi verrà rapito da uno scorcio particolare o semplicemente dall’azzurro dell’immenso mare! 
In vari momenti ci si troverà molto vicini alla strada principale: quindi non ci si deve preoccupare e se si è stanchi o si vuole tornare indietro prima basta eliminare alcuni tratti per evitare qualche Km (e un po’ di risalita). 
Arrivati nei pressi della Torre delle Streghe si smette di scendere… e inizia il lento ritorno alla quota media dell’altopiano, dapprima su sentiero e poi sulla strada sterrata principale. 
Quando si raggiungerà di nuovo la zona del vigneto si svolterà dalla parte opposta rispetto all’andata (a destra) e qui inizierà un’altra salita, un po’ più tecnica che porterà alla vetta dell’altopiano, il Bric dei Crovi. 
Da questo punto manca solo l’ultima discesa per poter chiudere l’anello: il famoso Toboga. Siamo di nuovo nei boschi di leccio e questa discesa è un susseguirsi di curve, la maggior parte delle quali è stata sistemata con le sponde in terra per poterla affrontare anche ad alta velocità. Ad un certo punto la discesa principale finisce e fatta una piccola risalita inizia la parte più scorrevole con ampie curve paraboliche che durante la manifestazione sono piene di festosi appassionati che fanno il tifo e di partecipanti in attesa del proprio turno che spronano gli amici in gara. Dopo una rapida successione di altre curve e discese si raggiunge un prato che costeggia la strada asfaltata e (facendo attenzione al traffico veicolare) si può ritornare al punto di partenza. Durante la 24h il giro passa attraverso il vigneto del ristorante per raggiungere l’area di cambio degli atleti, nei prati.”

Dalla primavera del 2016, quest’area è stata scelta per la realizzazione del “Progetto Pilota”, per lo sviluppo della sentieristica Finalese: il circuito è stato per cui dotato di una nuova segnaletica.

Tracce GPS

File.gpx       

File.tcx


– File.kml

(Come scaricare tracce GPS)

Fonte: “Sergio Gioask Ascheri”