NOLI – CAPO NOLI – GROTTA DEI FALSARI

ITINERARIO: NOLI – CHIESA DI SAN LAZZARO E LAZZARETTO – CHIESA DI SANTA MARGHERITA – EREMO DEL CAPITANO DE ALBERTIS – GROTTA DEI BRIGANTI – CAPO NOLI – TORRE DELLE STREGHE – VERSO CIAN DU FERU – SAN MICHELE – NOLI 

Percorso in auto
 (da stazione FF SS di Finale Ligure): si percorre la strada statale SS1 (via Aurelia) in direzione Savona. Si superano Finalpia e Varigotti fino a raggiungere Noli dopo circa 9 Km. 
Si entra nella cittadina e si procede sino ad incontrare la seconda traversa a sinistra (la prima in cui è possibile svoltare), che subito porta a Piazza Lorenzo Vivaldo Vescovo. Qui si parcheggia. 
Lunghezza totale del percorso: 9,2 Km. 

Classificazione: percorso di particolare interesse storico, geologico e naturalistico – livello medio.

Nel suo complesso, il nostro itinerario si sviluppa inizialmente in direzione Sudest-Sudovest, costeggiando il mare, quindi svolta verso Nord-Nordest, compiendo un anello. Molti tratti di questo percorso fanno parte delle reti escursionistiche: “Sentiero Liguria” e “Alta Via Golfo dell’Isola”. 
La discesa di ritorno, inoltre, è stata scelta come Prova Speciale (PS3 – San Michele) per la finale mondiale dell’Enduro World Series 2015.

Durata: 3 ore e 30 min             Lunghezza: 7,5 Km             Dislivello: 290 m 


Da Piazza Vivaldo, si prende “Via XXV Aprile” all’inizio della quale si trovano numerosi segnavia: per non confondersi, noi consigliamo di seguire sempre le indicazioni per la “Passeggiata Dantesca”. 
Si percorre in toto Via XXV Aprile, fino ad incontrare una scalinata in salita, che passa tra alcune ville. Superate quest’ultime, inizia il sentiero. Il panorama che offre questo itinerario è magnifico. 

SEGNAVIA: cartellonistica verticale “Passeggiata Dantesca”. 


Sentiero ben segnalato, facilmente percorribile, in salita. 
Il percorso inizia in salita lungo una via parzialmente ciottolata, costeggiando un alto muretto a secco. 
Dopo circa 300 m, si ignora una deviazione sulla destra e si prosegue sul sentiero fino a trovare, poco oltre, i ruderi dell’antico Lazzaretto e della Chiesa di San Lazzaro poco più in basso. 
Sulle colline intorno al primitivo Borgo, verso la fine del primo millennio dopo Cristo, furono costruite tre chiese oggi ricordate come San Lazzaro, Santa Margherita e San Michele. Le ragioni della loro posizione in zone periferiche sono ignote. La spiegazione potrebbe consistere nel fatto che, in seguito alle scorrerie saracene del X secolo, a Noli, come in tutta la riviera, gli abitanti cercassero riparo sulle colline lontano dal mare. 
San Lazzaro era una piccola Chiesa, costruita lungo la strada che saliva anticamente verso Capo Noli, che costituiva il luogo di conforto, di cura ed isolamento per gli ammalati. 
Appena oltre i due edifici si trova una deviazione segnata ed in ripida salita, sulla destra, che costituisce la via più veloce per raggiungere Capo Noli ma, per non perdere gli altri siti di interesse storico, noi abbiamo scelto di proseguire dritto. 
Si continua quindi per circa 600 m sino a raggiungere i resti di Santa Margherita, dalla quale è possibile godere di una splendida vista sulle rupi e sul golfo di Noli. La Chiesa fu costruita intorno alla metà del X secolo sulle rocce di Capo Noli in uno spiazzo a strapiombo sul mare, lungo un antico percorso che congiungeva la Repubblica Marinara di Noli (alleata dei Genovesi) con il territorio di Finale (del Marchesato del Carretto). 
Proseguendo sul sentiero si oltrepassa un vecchio rudere e, appena oltre, si confluisce in un sentiero più largo dove sorge un bivio: svoltando a sinistra si effettua una breve deviazione che porta all’Eremo del Capitano De Albertis; andando verso destra, si prosegue in direzione della Grotta dei Briganti e di Capo Noli. 
Enrico De Albertis nacque nel 1846 a Voltri da una famiglia ricca ed aristocratica. Attivo in tutti i campi, fece tre volte il giro del mondo. Alla fine dell’800 acquistò vasti terreni del promontorio di Capo Noli e qui fece costruire un’abitazione in stile coloniale simile ad una cabina di una nave: “l’Eremo”. Successivamente fece edificare anche una torretta sopra l’Eremo in onore dell’Italia vittoriosa nel primo conflitto mondiale, che però fu distrutta. Dall’Eremo del Capitano si gode di una bellissima vista sul mare, e si può facilmente trovare anche una base in cemento sulla quale, durante la II guerra mondiale, era situato un cannone tedesco. Dagli anni ’70, l’Eremo risulta purtroppo in stato di abbandono. 
Si ritorna sul sentiero principale e si prosegue per circa 200 m, sino ad incontrare un altro incrocio: effettuando la curva a gomito e continuando a salire si continua per Capo Noli; deviando sulla sinistra, si può andare a visitare la magnifica Grotta dei Briganti. Qui cambia il segnavia. 

SEGNAVIA: pallino rosso


Questo tratto in discesa molto ripida (200 m), è segnato con un pallino rosso e porta alla Grotta dei Briganti (o Antro dei Falsari), dove si narra che i contrabbandieri, in tempi passati, vi tenessero la propria merce. Di qui, la nascita del nome. 
È possibile accedere facilmente all’Antro dei Falsari dal cunicolo situato sopra la grande cavità. Fare invece molta attenzione a non scivolare verso il dirupo che subito si apre sulla sinistra: tenersi quindi sempre a destra lungo il lato sotto parete e non fidarsi mai troppo del corrimano messo a protezione. 
All’interno della grotta, sorgono i resti di muretti a secco. 
L’origine della Grotta dei Briganti fu dovuta ad una lenta e costante azione erosiva esercitata dal mare milioni d’anni fa, quando le terre oggi emerse si trovavano al di sotto del livello del mare. Panorama da togliere il fiato. 
Tornare all’incrocio. 

SEGNAVIA: cartellonistica verticale “Passeggiata Dantesca”. 

Tornati al bivio, si sale per circa 1 Km fino ad incontrare un trivio: proseguendo dritto si allunga il percorso effettuando una grande curva; scegliendo la sinistra, si taglia la curva e si raggiunge più rapidamente Capo Noli; prendendo la destra si effettua la discesa (che abbiamo scelto di ignorare precedentemente) che ci riporta vicino a San Lazzaro. Noi scegliamo la seconda opzione. 
Dalla vetta di Capo Noli (276 m), si può godere di uno splendido panorama sul golfo ligure: a levante, verso Genova e la Spezia; a ponente, verso Imperia e Ventimiglia; in alcune giornate di sole è anche possibile intravvedere a Sud le cime della Corsica. 
A Capo Noli termina anche una strada carrabile che collega località “Semaforo” all’altopiano delle Manie. Si procede sulla strada sterrata per circa 100 m per poi svoltare a sinistra entrando in un tratto di folta vegetazione mediterranea lungo 250 m. Qui cambia il segnavia. 

SEGNAVIA: X rossa. 


Sentiero facilmente percorribile, in falso piano. 
Questo tratto del “Sentiero del Pellegrino”, prosegue per circa 4 Km portando sino a Varigotti. Noi ne percorreremo solamente un piccolo tratto e lo abbandoneremo per ritornare invece al nostro punto di partenza, a Noli. 
Appena oltre questa ombrosa zona di macchia mediterranea sorge, in basso sulla sinistra, la “Torre delle Streghe”. 
La torre, sita sopra il Malpasso, risale al 1582 e aveva la funzione di guarnigione d’avvistamento sul confine tra Noli (alleata dei genovesi) e Varigotti (del Marchesato Finalese dei Del Carretto). 
Tornati sulla via principale si procede per 250 m fino ad incontrare un nuovo trivio: in salita a destra, si prosegue in direzione Manie; andando dritto, si continua verso Varigotti; deviando infine a sinistra, è possibile ammirare la falesia di Punta Crena, le rupi circostanti ed il mare da uno dei magnifici punti panoramici che si trovano lungo il Sentiero del Pellegrino. Dopo essersi goduti il panorama, si sceglierà la via per le Manie seguendo le indicazioni per “Cian de Strie” e “Cian du Feru”, ritornando per altro a seguire la “Passeggiata Dantesca”. 

SEGNAVIA: cartellonistica verticale “Passeggiata Dantesca” (seguire per “Cian de Strie” e “Cian du Feru”). 

Si inizia un tratto lungo 700 m in leggera salita che, attraversando la folta vegetazione, raggiunge la dorsale del colle di San Michele. 
Ignorare una prima deviazione sulla sinistra dirigendosi verso l’ampia sterrata proveniente dalle Manie. 
Si tiene la sinistra e si prosegue sulla strada sterrata per circa 20 m, quindi si devia a destra scegliendo il sentiero che parte in salita (indicato con un cartello con scritto “Noli”). Poco oltre il bivio, si mantiene la sinistra e si continua l’ascesa. 

SEGNAVIA: n°5 – “San Michele” 


Sentiero ben segnalato, discesa ripida.
Questo tratto finale di 1,5 Km circa si sviluppa sulla cresta del colle di San Michele, ricollegandosi col “Sentiero Amico”. Esso è stato scelto inoltre come Prova Speciale (PS3 – San Michele) per la finale mondiale dell’Enduro World Series 2015. Lungo questo percorso, la vista è magnifica. 
A 600 m dall’inizio si incontra una deviazione sulla destra per San Lazzaro, ignorarla e continuare per San Michele. Si inizia quindi la discesa (prima leggera, poi netta), che ci riporterà a Noli. 
Si raggiunge ora la Chiesa di San Michele: essa è collocata sulla sommità dell’omonimo monte a Ovest dell’abitato di Noli, nei pressi di un antico sentiero che conduceva alla via romana “Julia Augusta”. Probabilmente eretta dai monaci Benedettini alla fine del X secolo, l’attuale costruzione in stile romanico fu edificata su una precedente fabbricazione del VII secolo dedicata a San Michele Arcangelo, santo protettore dei Longobardi. In tempi antichi, vicino alla Cappella era sito probabilmente anche un ospizio per i viaggiatori. 
Affiancando la Chiesa sulla destra, incomincia una lunga serie di tornanti (350 m) in netta discesa, che termineranno nel centro di Noli. 
Si effettua l’ultima scalinata e si ritrova l’asfaltata, si effettua il curvone in discesa, si costeggia l’antica Chiesa in stile romanico di San Paragorio (Cattedrale di Noli sino al 1572 e Monumento Nazionale Italiano) e si prosegue dritto fino a ritrovare Piazza Lorenzo Vivaldo Vescovo, dove abbiamo parcheggiato.

PUOI SCARICARE LA TRACCIA GPS DELL’ITINERARIO QUI:

(Come scaricare tracce GPS).

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