ITINERARIO: VARIGOTTI – SENTIERO DEL PELLEGRINO – SEMAFORO (Capo
Noli) – GROTTA DEI BRIGANTI – VARIGOTTI
Percorso in auto (da stazione FF SS di Finale Ligure): si percorre
la strada statale SS1 (via Aurelia) in direzione Savona fino a raggiungere
Varigotti dopo 4 Km. Continuare per circa 1 Km attraverso Varigotti ed
immettersi in Via “Strada Vecchia”, risalire per 300 m la stretta stradina
quindi parcheggiare.
Classificazione: percorso di interesse storico, geologico e turistico – livello
medio.
Durata: 3 ore e 30 min Lunghezza: 8
Km Dislivello: 203 m
SEGNAVIA: X rossa e cartellonistica verticale.
Sentiero ben segnalato, a tratti impegnativo ed in salita.
La via inizia in ripida salita al termine di Strada Vecchia, con un piccolo
sentiero, sulla sinistra, attraverso un caseggiato. Risalire il sentiero
ciottolato tra le fasce di ulivi, per circa 350 m sino al sopraggiungere di un
bivio a tre strade. Durante la salita, vi consigliamo di soffermarvi ogni tanto
ad ammirare il paesaggio circostante.
Prendere quindi, la deviazione che risale velocemente a sinistra e continuare
il tragitto seguendo il segnavia a forma di X rossa. Dal bivio, è anche
possibile effettuare una breve deviazione (100 m) svoltando a destra per la
discesa che conduce alla chiesa di San Lorenzo, dalla quale si può godere di un
panorama unico e molto suggestivo: subito sotto, la Baia dei Saraceni; a
sinistra, le rupi di Capo Noli e la spiaggia del Malpasso; a destra la falesia
di Punta crena, sulla quale permangono i ruderi di un antico castello e la
torretta di avvistamento saracena.
Poco oltre l’incrocio, superato il tratto di muretto a secco franato, ci si
imbatte in un variopinto muretto chiamato “Mausoleo Cerisola”, costruito da
Giuseppe Cerisola, conosciuto uomo di mare della zona, tornato a Varigotti
negli anni 70’ dopo aver trascorso parte della sua vita in Australia, prima da
prigioniero, durante la guerra, ed in seguito da lavoratore.
Successivamente, il “Sentiero del Pellegrino” continua attraversando il Rio
Bordella ed i suoi affluenti in due punti, distanziati l’uno dall’altro di
circa 200 m.
Continuando a costeggiare le rupi tra Varigotti e Noli, si incontrano due
magnifici punti panoramici, deviando dal sentiero, dai quali si può ammirare la
falesia di Punta Crena, le colline circostanti ed il mare. Superare il bivio
per le Manie che si trova dal secondo tratto panoramico, tenendosi sulla destra
(il sentiero è molto bene segnalato).
Ripresa la via principale, 200 m oltre, in basso a destra, sorge la “Torre
delle Streghe”, deviando poche decine di metri lungo la “Via Dantesca”. La
torre, sita sopra il Malpasso, risale al 1582 e aveva la funzione di
guarnigione d’avvistamento sul confine tra Noli (alleata dei genovesi) e
Varigotti (del Marchesato Finalese dei Del Carretto).
Lasciandosi alle proprie spalle la torretta, si entra in un tratto di macchia
mediterranea lungo circa 250 m.
Usciti dal breve tragitto nel bosco, si confluisce nella strada carrabile che
collega località “Semaforo” (100 m dopo, svoltando a destra) all’altopiano
delle Manie. Arrivati a questo punto, cambia anche il segnavia.
SEGNAVIA: cerchio rosso con segno rosso al suo interno, affiancato da una
freccia gialla.
Sentiero largo e facilmente percorribile, in discesa.
Dalla vetta di Capo Noli (276 m), si può godere di uno splendido paesaggio sul
golfo ligure: a levante verso Genova e la Spezia, a ponente verso Imperia e
Ventimiglia; in alcune giornate di sole, è inoltre possibile, intravvedere a
Sud le cime della Corsica.
Superare l’ex zona militare di Semaforo, effettuando la curva a gomito, ed
iniziare una lunga serpentina in discesa (1,2 Km circa).
Prendere la via a destra che si apre al bivio 100 m oltre, quindi virare
nuovamente a destra in direzione Est e continuare a scendere.
Il sentiero continua a discendere e, percorsi 400 m, inizia a curvare
lentamente in direzione Sud-Sudovest, fino a raggiungere un nuovo incrocio (550
m oltre). Deviare quindi a destra ed incominciare l’ultimo tratto in discesa
molto ripida (200 m) seguendo il segnavia indicato con un pallino rosso.
SEGNAVIA: pallino rosso.
L’ultimo tratto in discesa molto ripida, è segnato con un pallino rosso e porta
alla Grotta dei Briganti (o Antro dei Falsari), ove si narra che i
contrabbandieri, in tempi passati, vi tenessero la propria merce. Di qui, la
nascita del nome.
È possibile accedere facilmente all’Antro dei Falsari dal cunicolo situato
sopra la grande cavità. Fare invece molta attenzione a non scivolare verso il
dirupo che subito si apre a sinistra, tenersi quindi sempre a destra lungo il
lato sotto parete e non fidarsi mai troppo del corrimano messo a
protezione.
All’interno della grotta, sorgono i resti di muretti a secco.
L’origine della Grotta dei Briganti, fu dovuta ad una lenta e costante azione
erosiva esercitata dal mare milioni d’anni fa, quando le terre oggi emerse si
trovavano al di sotto del livello del mare.
Panorama da togliere il fiato.
Percorrere a ritroso tutto il tragitto fatto per tornare al punto dal quale siamo partiti.