Noli, ricordata da Dante nel IV canto del Purgatorio (“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli…”) come luogo aspro e di non facile accesso, è nascosta tra due pieghe della montagna, tutta protesa verso il mare. Prima dell’apertura del tracciato attuale della via Aurelia, realizzato durante l’impero napoleonico, questo centro era raggiungibile solo via mare o scendendo per ripidi sentieri , come avviene ancora oggi a S. Fruttuoso, nel promontorio di Portofino.
La storia che si impara a scuola ricorda solo quattro Repubbliche Marinare,
ma forse esse furono di più: Noli si ritiene tale, anche se non ebbe mai i
fondaci necessari per esserlo a pieno titolo. Per gli aiuti prestati al Papato
e alla Lega Lombarda ai tempi di Federico II, nel 1239 Noli divenne sede
vescovile per volontà di Gregorio IX, e per circa sei secoli fu una delle
diocesi più piccole d’Italia. Visiteremo l’antica Cattedrale di S. Paragorio,
chiesa romanica costruita forse a metà del secolo XI sull’area di un precedente
edificio paleocristiano. Si tratta di uno dei gioielli architettonici della
Liguria, dichiarato Monumento Nazionale nel 1890. L’abside è decorata da 11
catini islamici (XI-XII sec.) che costituiscono forse il più antico esempio in
assoluto di maioliche murate.
Il castello di Noli domina dall’alto il borgo. Si tratta del monumento
difensivo dell’età comunale meglio conservato in Liguria di ponente, il cui
primo impianto risale al XII secolo. A partire dal 1181 il marchese di Savona
(Enrico) acconsentì alla costruzione di mura, torri e case fortificate. Il
castello è segnato da numerose fasi edilizie, relative specialmente al
Duecento. A quell’epoca risalgono l’imponente mastio poligonale e la torre
circolare di avvistamento, nonché la cinta fortificata, che da un lato scende dal
castello verso il complesso del vescovado e dall’altro difende la città verso
monte mediante una serie di torrioni circolari.
Il centro storico conserva, in alcuni quartieri, quasi intatto il suo antico
volto, con belle case del Duecento e del Trecento; si tratta certamente di uno
dei più interessanti insediamenti storici del ponente ligure.
La tradizione Nolese ricorda la presenza in passato di ben 72 torri o
case-torri; sulla piazzetta si erge un bell’esempio di casa-torre. Le torri di
Noli risalgono all’epoca di maggior floridezza raggiunta dalla Repubblica, tra
XIII e XIV secolo. Innalzare le torri era privilegio di ricchi e nobili,
nessuna famiglia avrebbe potuto innalzare una torre senza possedere una galera
completamente armata. Oggi molte torri non esistono più, non perché siano state
abbattute da nemici, ma perché furono in seguito mozzate, utilizzate come cava
di mattoni ed inglobate nelle costruzioni adiacenti. Le case-torri erano un
pronto e sicuro luogo di rifugio per le famiglie, e grazie anche ad esse, Noli
riuscì a difendersi dai predoni che infestarono in ogni tempo la Liguria.
Noli diede i natali ad Antoniotto Usodimare, che nel 1456 scoprì le isole del
Capo Verde; inoltre ospitò a lungo il filosofo Giordano Bruno, che qui svolgeva
la professione di “maestro di grammatica e cosmografia”.
L’aspetto medioevale di Noli, giunto agli inizi del Novecento pressoché
immutato, è anche dovuto al fatto che la sua espansione durò fino al termine
del Trecento, quando il ristretto porto risultava oramai inadeguato per i
traffici commerciali dell’epoca; sopraggiunse così la decadenza della
Repubblica e molti Nolesi, da agiati commercianti, si mutarono in semplici
pescatori. La pesca a Noli giocò un ruolo importante per secoli ed ancora oggi
al mattino i pescatori vendono il pesce fresco vicino alla spiaggia in un’area
appositamente attrezzata. Caratteristica di Noli è la vasta spiaggia dei
pescatori: si tratta della parte principale dell’arenile, situata di fronte al
paese. Essa rimane libera anche a luglio ed agosto, essendo destinata ad
ospitare gozzi, reti, ed attrezzature per la pesca
Presso il “purtellu”, uno dei ingressi nell’antica cinta muraria, sul
fronte mare, si incontra casa Pagliano, un palazzotto medievale (XIV secolo) ,
alquanto restaurato e rimaneggiato nel 1906 da Angelo Demarchi, collaboratore
dell’architetto Alfredo D’Andrade; egli utilizzò reperti originari e seppe
riprodurre fedelmente l’aspetto di un’abitazione privata medievale al culmine
del processo evolutivo sviluppato a Noli. Casa Pagliano presenta l’architettura
di tanti palazzi medievali Nolesi: la parte bassa con grossi conci in pietra
verde locale e poche aperture e quella superiore in mattoni con eleganti bifore
e trifore.
Chiesa di San Paragorio:
Fuori dalle mura cittadine uno spazio alberato racchiude la chiesa di San
Paragorio, uno dei monumenti protoromanici più importanti della Liguria. San
Paragorio fu cattedrale di Noli fino al 22 ottobre 1572, quando il titolo passò
alla chiesa di San Pietro interna alle mura. La chiesa, orientata a levante
secondo l’uso del tempo, consta di due fasi principali: una paleocristiana
(V-VI secolo) ed una dell’ XI secolo che presenta i caratteri tipologici del
protoromanico “lombardo”. Il titolo di San Paragorio ricorda un santo
nord-africano (vissuto tra III-IV secolo) che la tradizione vuole martirizzato
in Corsica e le cui reliquie sarebbero state traslate a Noli.
L’esterno presenta il tipico aspetto romanico, con decorazione ad archetti
pensili, sottili lesene e strette monofore a doppia strombatura che si aprono
nelle absidi e lungo i fianchi della navata centrale. Sul muro esterno
dell’abside maggiore, tra gli archetti e la falda del tetto, sono state
collocate le copie di dieci “bacini murati” in ceramica usati come inserti decorativi,
di produzione maghrebina e siciliana, risalenti alla prima metà dell’XI secolo
d.C.
L’interno ricalca un impianto basilicale a tre navate divise da tre massicci
pilastri per parte, tutti di differente fattura. I pilastri sorreggono archi a
tutto sesto, con le navate laterali coperte da volte a crociera e la centrale
coperta da capriate lignee decorate risalenti al restauro del D’Andrade. I
resti del soffitto originale, decorato con immagini di angeli e di vescovi del
XIII secolo, sono visibili sulla destra della controfacciata.
L’alto presbiterio poggia sulla cripta alla quale si accede tramite due
scalinate.
Il presbiterio, rialzato di sei gradini, è arricchito da quindici alte
nicchie.
Alla parte destra è addossata una cattedra vescovile lignea, copia ottocentesca
dell’originale appartenuta, come indica lo stemma, al genovese Paolo
Giustiniani.
Ai lati della scala di accesso del presbiterio è collocato l’ambone, ricomposto
dal D’Andrade durante i restauri del 1889. Sotto all’ambone è collocata un’interessante
lapide sepolcrale circolare in ardesia e marmo bianco, un unicum per la
Liguria.
A metà della navata destra, sull’altare collocato entro una cancellata è
conservata la statua lignea policroma del Crocifisso, noto come “Volto Santo”.
Di probabile derivazione del Volto Santo di Lucca, presenta il caratteristico
lungo camice (colobium) di origine orientale, ed è stata a lungo datata al XII
secolo.
Il centro storico di Noli è dominato dalla Torre dei Quattro Canti o del Canto
(XIII secolo), la più alta di Noli (circa 38 metri). Di fronte alla Torre dei
Quattro Canti si innalza l’oratorio di S.Anna, costruzione ancora in stile
barocco, iniziata nel 1750 per volere di Mons. Arduini.
Nella trecentesca Torre di San Giovanni, leggermente pendente sul lato verso il
mare, si apre la Porta di S. Giovanni con duplice arcata a sesto acuto in
mattoni
Lungo via Sartorio, che consente di raggiungere la Parrocchia di S. Pietro, si
incontra sulla destra la Torre Peluffo (XIII secolo) mozzata, alta circa 24
metri. La torre in origine era isolata anche sui lati sud e ovest, ai quali
vennero poi addossati edifici posteriori. Il basamento presenta conci a bugnato
di grandi dimensioni in basso, più piccoli nei corsi superiori; vi si apre un
portale ad arco a tutto sesto con una quasi impercettibile inflessione ogivale,
singolarmente privo di architrave e lunetta. All’interno, nella volta a botte
del pianterreno, una botola, ora murata, consentiva di calare una scala in
legno per accedere ai piani superiori. Poco oltre si incontra la Torre Toso
(XIII-XIV secolo) mozzata.
La parrocchia, intitolata a San Pietro (un tempo detta “dei pescatori” per le
decime dei proventi della pesca) è una costruzione datata al XIII secolo. La
facciata ed i possenti muri perimetrali sono in pietra squadrata e scalpellata.
Ben conservato, specie nella zona absidale, è il paramento tardo-romanico
esterno. Fu eletta a cattedrale con bolla pontificia di Gregorio XIII il 22
ottobre 1572. L’interno, dalla modesta veste barocca, si sviluppa in tre navate
abbellite da stucchi dorati e divise da due file di colonne.
La ciassa (piazza) è il cuore dell’omonimo rione e centro, per secoli, della
vita politica, sociale ed economica della Repubblica; oggi denominata piazza
Milite Ignoto, vi prospetta il Palazzo Comunale o Palazzo della Repubblica
(XIV-XV secolo) . Accanto al palazzo si innalza la Torre del Comune, alta quasi
35 metri e conservata integralmente; risale alla fine del XIII secolo e
presenta, come molte delle torri nolesi, un basamento in conci di porfiroide
verde ed uno sviluppo in laterizi. Presso il Palazzo Comunale si trova la
Loggia della Repubblica (XIV-XV secolo) residuo del percorso, in buona parte
coperto, che anticamente si allungava lungo le mura a mare: oltre alla porzione
esistente, presso piazza Mariconi la restante parte di ponente fu inglobata via
via in nuovi edifici. La Loggia della Repubblica conserva l’antico ciottolato
ed è formata da due grandi archi in laterizi poggianti su una colonna
ottagonale con capitello a bugnato (XIV-XV secolo).
Il complesso del Palazzo Vescovile di Noli testimonia l’evoluzione di
antichissime unità abitative, rimaneggiate ed ampliate più volte nei secoli per
ospitare i vescovi della diocesi (1239–1820). Recenti restauri hanno permesso
di riscoprire all’interno brani di affreschi quattrocenteschi dovuti ad un
anonimo pittore, il “maestro del vescovado di Noli”.
Nei dintorni…
Risalendo un impervio sentiero si possono raggiungere i resti dell’antica
chiesetta romanica di S. Michele, posta sulla sommità della collina
omonima.
Numerosi sentieri conducono sull’altopiano delle Manie (250 metri slm), una
sorta di immenso giardino botanico ricco di flora e fauna mediterranea, con
bellissimi panorami sul mare e sulla costa.
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FONTE: VISITE GUIDATE-ESCURSIONI-TURISMO-SCOLASTICO, “LA NOSTRA LIGURIA”,
Valerio Peluffo Guida turistica:
E’ possibile approfondire la conoscenza del centro storico di Noli e del suo
territorio partecipando ad escursioni e visite guidate rivolte a gruppi di
lingua italiana o straniera. L’offerta rivolta al turismo scolastico comprende
attività didattiche, percorsi guidati e laboratori.
I PERCORSI GUIDATI nel centro storico di Noli potranno comprendere
anche la visita dell’interno della chiesa di S. Paragorio, del castello, delle
torri medioevali e dell’oratorio di S. Anna.
LE ESCURSIONI GUIDATE lungo gli splendidi sentieri di Noli
consentiranno di scoprire l’antica civiltà contadina e la coltura dell’olivo,
tra resti di antiche costruzioni medioevali, splendidi scorci sul golfo ligure
e scoperta di ambienti suggestivi come la grotta dei Falsari. In spiaggia, tra
reti e barche, i pescatori ci sveleranno i segreti del loro lavoro.
VIAGGI DI ISTRUZIONE PER LE SCUOLE. Percorsi guidati e laboratori
didattici per le scuole di ogni ordine e grado. Tra essi:
NOLI, PAESE DI PESCATORI Percorso giocato nei carruggi per conoscere
la storia di Noli e il funzionamento dei principali sistemi per difendersi da
nemici e pirati (torri, castello, case-forti, cinta muraria…). Vita da… lupi di
mare! In spiaggia, tra reti e gozzi, conosceremo la vita dei pescatori.